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Suspended woman
Ciriaca+Erre 2016, video con audio, canale singolo, durata 2‘22‘‘

Suspended Woman è un’opera video che diventa un incursione artistica nel territorio urbano, a cura di Alfredo Cramerotti, supportata dalla Poincaré Investments Limited e il MOSTYN Visual Arts Centre, il principale centro d’arte contemporanea del Galles, UK.
Quest’opera è un estratto di un progetto di ricerca ben più ampio sull’identità femminile e la violenza sulle donne, che ha impegnato l’artista per circa 10 anni.
L’opera video è stata proiettata su un video wall urbano, nascosta tra spot pubblicitari, di brevissima durata diventando un’antitesi dello spot pubblicitario che coglie i passanti impreparati. Un video che trascendendo una narrazione lineare, investiga sull’identità femminile, con immagini tanto evocative quanto astratte e contrastanti alle quali si sovrappongono spot sessisti e anti femministi degli anni Sessanta e Settanta.
“Con quest’opera- dichiara l’artista- rifletto sull’incapacità appresa, teorizzata nel 1967 dallo psicologo americano Martin Seligman, dove un animale sottoposto ripetutamente a scossa elettrica, senza possibilità da parte sua di evitarla, una volta messo nelle condizioni di poter fuggire dalla gabbia non lo faceva”.
“Il lavoro artistico che viene proposto nello spazio pubblico, fisico o mediatico che sia – dice il curatore Alfredo Cramerotti – è sempre una sfida per la quale non si hanno coordinate precise. È un pro-getto nel senso etimologico del termine, un qualcosa che viene elaborato e “lanciato” in una direzione senza sapere esattamente dove andrà ad atterrare”.
“A volte le intenzioni dell’artista sono in contrasto con le aspettative dello spettatore. Altre volte, l’artista stesso può avere aspettative che risultano “fuori sintonia” con le intenzioni dell’audience nell’esperire il suo lavoro artistico. La cosa fondamentale comunque, quella che abbiamo cercato di realizzare con questo progetto in corso Como, è l’assoluta fiducia in chi è di fronte al lavoro dell’artista. Fiducia nella capacità di considerare che cosa è che sono destinati a vedere e sperimentare”.
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