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Ciriaca+Erre 2015, installazione urbana Milano (IT)

In occasione della grande Esposizione Universale a Milano, Ciriaca+Erre, trasforma una vetrina, nel quadrilatero della moda, in un
“Con-temporary Art”, con il sostegno della Poincaré Investment ltd per Con-TemporaryArt project e con il
patrocinio della Camera di Commercio Svizzera, l’Istituto di Cultura Svizzero.
L’opera vuole essere una semplice e disarmante considerazione su come l’idea umana di nutrimento capovolge l’ equilibrio naturale del pianeta. Un mestolo ligneo sacro del sec.XVII e un albero bonsai di mezzo secolo, uniti da un filo invisibile a suggerire l’idea di interdipendenza tra l’uomo e la natura. Un delicato equilibrio che, nell’ultimo secolo, sta compromettendo, significativamente e in maniera esponenziale, l’ordine che regola la vita sulla terra mettendo in relazione la responsabilità dell’uomo e la sua interazione con la biosfera.

La forza del progetto sta anche nella scelta della location, una vetrina senza nessun accesso per il pubblico, uno spazio surreale, bianco, senza angoli, fatto di luce e accesa 24 ore su 24 ogni giorno. Realizzato con una pittura innovativa ed ecologica che rifrange la luce mettendo in atto un processo di fotosintesi clorofiliana che trasforma l’anidride carbonica in ossigeno.
Nessun invito all’acquisto e al consumo nel cuore dello shopping e del lusso, ma un invito a fermarsi a riflettere davanti ad una vetrina inaccessibile.

L’opera diventa interattiva grazie a un QR-code e ad uno smartphone che, attivati, mandano un messaggio visivo e audio di sensibilizzazione sul tema del nutrimento del pianeta.
L’opera – spiega Ciriaca+Erre– rappresenta la metafora del bisogno dell’uomo di addomesticare la natura come se stesso,
compromettendo l’equilibrio di leggi universali dove niente esiste in maniera indipendente, tutto è collegato.

“Le divisioni sono una creazione della mente umana, per la natura tutto è uno’ – conclude l’artista .
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